martedì 1 maggio 2018

LE OTTO MONTAGNE
di Paolo Cognetti

Trama
Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia.
Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo «chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso» ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E lí, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche.
Iniziano cosí estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri piú aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, «la cosa piú simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui». Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito piú vero: «Eccola lí, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino». Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.



A cura di Feddy
La montagna è roccia, boschi, laghi, passeggiate e pascoli. 
La montagna è fatica, sudore, sfida, determinazione e tenacia.
Lo sa bene Paolo Cognetti che tra queste pagine ha voluto raccontare la storia di Pietro, un ragazzino milanese che trascorre le vacanze estive nel paese di Grana, ai piedi del Monte Rosa. Dapprima  Pietro osserva il padre partire la mattina presto e rientrare in serata o dopo giorni di cammino, poi crescendo ha avuto modo di accompagnarlo su quelle cime così belle e allo stesso tempo così pericolose. Insieme vivono la montagna "strato per strato" dalle parti ombrose dei boschi ai prati verdi fino a giungere alla roccia ed alle cime innevate.
Durante le escursioni Pietro osserva la trasformazione del padre che cerca di coinvolgerlo e farlo appassionare al suo mondo. Quello stesso padre dal carattere burbero e sempre un po’ scontroso, con il quale non è mai riuscito ad instaurare un rapporto solido e confidenziale.
Estate dopo estate Pietro fa amicizia con Bruno, un ragazzo del posto che si dedica all’alpeggio d’alta quota di proprietà della sua famiglia. Anche Bruno ha un rapporto strano con suo padre, sempre poco frequente e poco interessato alla vita del figlio che viene cresciuto quasi esclusivamente dalla madre e dagli zii.
Il rapporto tra i due ragazzi si perde negli anni, fino ad interrompersi per un certo periodo, ma il destino ha in mente un piano diverso riservato a loro. Una storia forte dove si mettono in risalto i rapporti d'amicizia e familiari, ma soprattutto dove la Potenza della natura sembra farla da padrona. Ogni ambientazione è descritta a regola d’arte, tanto che tutti i cinque sensi vengono stimolati nella lettura. Ci sembra di vivere ogni fatica con il fiato sospeso. 
Non ho mai trovato noiosa nessuna parte della narrazione, che con semplici parole ci fa capire anche gli aspetti più tecnici di un mondo che non è fatto solo di discese ripide con gli sci.
Durante la lettura si intraprende una sorta di viaggio spirituale che fino all’ultima pagina ti tiene col fiato sospeso.
Questo romanzo, che ha fatto vincere il premio Strega 2017 a Paolo Cognetti, lo consiglio a tutti coloro che sono interessati alle relazioni umane ed ovviamente a tutti gli amanti della Montagna.

Edizione: EINAUDI
Genere: Narrativa
Pagine: 208
Prezzo di copertina: 18.50€

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